OTA: da rivali a partner – cosa cambia per i gestori degli affitti brevi

Negli ultimi mesi il mondo dei viaggi online ha assistito a una svolta storica: dopo 17 anni di battaglie legali e boicottaggi, Ryanair ha siglato accordi ufficiali con 17 OTA (Online Travel Agencies), tra cui Booking Holdings, Expedia e On the Beach.

Una scelta che cambia radicalmente l’equilibrio tra compagnie aeree, piattaforme e operatori del settore turistico. Ma cosa significa tutto questo per i proprietari e i gestori di affitti brevi?

Dal conflitto alla collaborazione

Per anni Ryanair ha accusato le OTA di gonfiare i prezzi e di non garantire trasparenza ai clienti. Le dispute legali erano all’ordine del giorno e i viaggiatori spesso si trovavano confusi da costi extra o procedure poco chiare.

Oggi, invece, la compagnia low-cost ha deciso di cambiare approccio: collaborare anziché combattere. Gli accordi prevedono:

  • Prezzi trasparenti, senza sovrapprezzi nascosti.
  • Accesso diretto ai dati dei clienti per Ryanair.
  • Maggiore controllo sulla distribuzione e sulla customer experience.

Perché è importante anche per gli affitti brevi

Questa trasformazione non riguarda solo le compagnie aeree, ma anche il settore degli affitti brevi:

  • Maggiore integrazione OTA → se voli e alloggi vengono proposti insieme, aumenta la probabilità che un viaggiatore prenoti anche un appartamento su Airbnb, Booking o Expedia.
  • Trasparenza come standard → le stesse regole che ora valgono per i biglietti aerei si rifletteranno anche sugli alloggi: niente annunci falsi, prezzi più chiari e informazioni più complete.
  • Opportunità per host e property manager → più partnership significa più visibilità internazionale, con la possibilità di intercettare nuovi flussi di clienti che prima restavano fuori dal radar.

I rischi da considerare

Non tutto è positivo:

  • Le OTA continueranno a imporre commissioni alte (dal 15% al 20%), che rischiano di erodere i margini.
  • Le autorità antitrust monitorano da vicino questi accordi e non si escludono nuove regole che potrebbero complicare la gestione degli annunci.
  • La concorrenza interna aumenterà: più trasparenza significa anche che gli alloggi saranno messi a confronto diretto e immediato, spesso basato su prezzo e recensioni.

Cosa possono fare gli host per adattarsi

  1. Diversificare le piattaforme – Non affidarsi a una sola OTA, ma distribuire gli annunci su più canali.
  2. Curare la trasparenza – Descrizioni chiare, foto professionali e regole della casa esplicitate riducono rischi di recensioni negative.
  3. Investire nel direct booking – Sfruttare le OTA come vetrina, ma creare un sito o un canale diretto per fidelizzare i clienti e ridurre le commissioni.
  4. Monitorare i trend – Restare aggiornati sulle nuove partnership e sulle politiche di mercato può trasformarsi in un vantaggio competitivo.

Conclusione

La nuova era delle OTA dimostra che collaborazione e trasparenza stanno diventando i pilastri del turismo digitale. Per i gestori di affitti brevi, questa è un’occasione unica: sfruttare le nuove dinamiche per aumentare visibilità e prenotazioni, senza dimenticare l’importanza di strategie dirette e di qualità del servizio.

In un mercato in continua evoluzione, chi saprà adattarsi velocemente potrà trasformare i cambiamenti in opportunità concrete di crescita.

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