Il settore delle Online Travel Agencies (OTA) sta vivendo una crescita senza precedenti. Booking, Airbnb, Expedia e altre piattaforme non solo continuano a dominare il mercato, ma sono anche al centro di trasformazioni che influenzeranno in modo diretto gli affitti brevi.
In questo articolo analizziamo i numeri più aggiornati e le previsioni fino al 2030, per capire come host e property manager possono sfruttare questi trend.
La dimensione del mercato OTA oggi
Secondo i dati più recenti:
- Il mercato globale OTA vale circa 253 miliardi di dollari (2024).
- Entro il 2034 si prevede possa arrivare a 533,7 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 7,9%.
- In Europa, le OTA valgono oggi circa 96,5 miliardi di dollari (2025), con una quota pari al 32% del mercato globale.
- La stima è che entro il 2030 il valore supererà i 140 miliardi di dollari.
Trend che spingono la crescita
- Mobile first
Oltre il 70% delle prenotazioni OTA in Europa viene oggi da dispositivi mobili. Questo spinge le piattaforme a investire in app sempre più intuitive e integrate con sistemi di pagamento digitali. - Viaggi leisure in espansione
La domanda di viaggi di piacere, city break e turismo esperienziale spinge le OTA a promuovere non solo hotel, ma anche appartamenti e case vacanza. - Intelligenza Artificiale e personalizzazione
Le OTA stanno già usando l’IA per suggerire viaggi e alloggi su misura. Questo rende la concorrenza più serrata, ma apre anche opportunità per chi ottimizza descrizioni e recensioni. - Nuove forme di abbonamento
eDreams ODIGEO ha superato i 7 milioni di iscritti al programma Prime, segnalando un trend: la fidelizzazione tramite abbonamenti che garantiscono sconti e priorità.
Cosa significa per gli affitti brevi
Per i proprietari e i gestori, i numeri raccontano una realtà chiara:
- Più visibilità: le OTA diventano sempre più indispensabili per intercettare la domanda internazionale.
- Più concorrenza: l’aumento dell’offerta e la trasparenza dei prezzi richiedono strategie di differenziazione.
- Più commissioni: con margini che restano alti (15–20%), diventa fondamentale calcolare bene i costi e spingere sul direct booking.
- Più opportunità di automazione: strumenti di dynamic pricing e channel manager diventano essenziali per restare competitivi.
Strategie da adottare entro il 2030
- Ottimizzare le schede OTA → foto professionali, testi chiari, recensioni gestite con attenzione.
- Integrare tecnologia → utilizzare channel manager e strumenti di pricing dinamico.
- Sfruttare la stagionalità → analizzare i dati di mercato per anticipare i picchi di domanda.
- Costruire un brand diretto → sito web dedicato, prenotazioni dirette e fidelizzazione ospiti abituali.
Conclusione
I dati dimostrano che le OTA non sono più un canale opzionale, ma una componente centrale e strategica nel settore degli affitti brevi.
La sfida per i property manager è duplice: usare al meglio le OTA per crescere in visibilità, ma allo stesso tempo costruire strumenti propri per non dipendere esclusivamente da loro.
Chi saprà unire i numeri alla strategia potrà arrivare al 2030 con un portafoglio più solido e competitivo.