La bozza della Legge di Bilancio 2026 introduce un aumento della cedolare secca sugli affitti brevi: l’aliquota passa dal 21% al 26% per tutte le locazioni turistiche inferiori a 30 giorni.
L’obiettivo dichiarato è ridurre le distorsioni fiscali e uniformare la tassazione con altri redditi finanziari, ma la misura preoccupa migliaia di host e piccoli proprietari.
Secondo la bozza della Manovra 2026, l’aumento al 26% si applicherà:
📅 Entrata in vigore: 1° gennaio 2026 (salvo modifiche in fase parlamentare).
➡️ Proprietari con più unità in affitto turistico.
➡️ Host che gestiscono case vacanza tramite OTA.
➡️ Investitori immobiliari che operano in città a forte vocazione turistica come Genova, Milano e Roma.
Secondo Idealista e We-Wealth, la misura potrebbe ridurre la redditività degli immobili a uso turistico di oltre il 5-7%.
L’aumento della cedolare al 26% potrebbe:
La cedolare secca 26% segna una svolta per il settore extralberghiero italiano. Mentre il provvedimento deve ancora essere approvato definitivamente, chi gestisce immobili in affitto breve deve anticipare gli effetti fiscali e ottimizzare la strategia per il 2026.
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